MOBILITÀ URBANA SOSTENIBILE E LIBERTÀ DI CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE NEL QUADRO DEL PATTO CLIMATICO EUROPEO

Autori

  • Chiara Alvisi Università degli studi di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.57574/596550421

Abstract

Le politiche della Ue in materia di clima e di energia hanno pianificato una trasformazione collettiva dell’economia e della società europea verso obiet-tivi climatici comuni, senza il supporto del mercato e senza una pianificazione industriale della transizione energetica decisa dalla politica.
Tramite il veicolo delle politiche energetiche e climatiche la Ue ha di fat-to influenzato e conformato anche le politiche degli Stati membri in materia di mobilità urbana, benché quest’ultima materia non rientri nell’ambito di compe-tenza dell’Unione europea.

In Italia, il PNIEC ha pianificato misure intese a favorire gli spostamenti dell’utente dal trasporto privato a quello pubblico, privilegiando tuttavia la mo-bilità condivisa più del costoso trasporto pubblico collettivo, e a diminuire la domanda di mobilità dei cittadini (ad es. favorendo lo smart working).
Se i limiti e i divieti sempre più estesi imposti dalle politiche climatiche alla mobilità privata non vengono compensati da un’offerta di servizi pubblici sufficiente a soddisfare la domanda di mobilità delle persone, le stesse politiche pubbliche mettono in pericolo libertà fondamentali delle persone, a partire dalla libertà costituzionale di circolazione.
L’assetto della mobilità urbana pianificato dagli enti locali non può sfug-gire ad un controllo di legalità costituzionale, da cui dipende non solo la sua le-gittimità ma anche la sua effettiva sostenibilità.
L’articolo si sofferma infine sui giusti rimedi che i cittadini hanno a di-sposizione per tutelare i loro interessi costituzionalmente qualificati, individuali e collettivi, alla mobilità.

Pubblicato

30-04-2025