Rivista del Diritto della Navigazione https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav <p><strong>“Rivista del Diritto della Navigazione”</strong> fu fondata nel 1935 dal professor Antonio Scialoja. Essa divenne la palestra di un dibattito scientifico, contribuendo alla formazione e maturazione di alcuni dei più prestigiosi giuristi dell’epoca (non solo dello specifico settore disciplinare), i cui studi costituirono il fondamento per la redazione del codice della navigazione del 1942 che, pur con alcuni emendamenti (anche significativi, come quelli del 2005-2006), rappresenta ancor oggi il nucleo della disciplina nazionale della navigazione marittima, interna ed aerea.</p> it-IT Thu, 19 Jun 2025 16:37:30 +0000 OJS 3.3.0.8 http://blogs.law.harvard.edu/tech/rss 60 LA TUTELA GIURIDICA DELLE MACCHINE DA PESCA TRADIZIONALI FRA LEGISLAZIONE REGIONALE E PRONUNCE DELLA CORTE COSTITUZIONALE https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/103 <p>Lo studio presentato verte sull’attuale stato dell’arte relativo alla normati-va riguardante particolari «macchine da pesca» (definite «bilance», «trabocchi» e «retoni») presenti in Italia con particolare concentrazione nel medio e basso Adriatico che richiamano altre strutture palafitticole presenti in alcuni paesi del mondo. Tenendo conto delle conoscenze storico-culturali e degli attuali svilup-pi turistico-ricreativi, si sono esaminate le tutele delle aree circostanti e dell’am-biente su cui sono ubicate le macchine da pesca. Sono state evidenziate le diffi-coltà incontrate dai legislatori regionali nello sforzo di rispettare prerogative sta-tali, interessi pubblici e privati e nella conservazione della tradizione dei metodi di pesca e di apertura a nuovi utilizzi. Si è esaminata l’azione delle pubbliche amministrazioni nella gestione e valorizzazione dei c.d. trabocchi, nonché l’in-terpretazione giurisprudenziale sulla corretta applicazione delle leggi, comprese quelle regionali, nella volontà di non ledere l’interesse pubblico e di tutelare il demanio marittimo. Le legislazioni hanno statuito, inoltre, le attività compatibili con la struttura e l’identità delle macchine da pesca. Attenta disamina, infine è stata posta sulle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreativa bandite dalle pubbliche amministrazioni e sulle pronunce del Consiglio di Stato.</p> Marco A. Alimenti Copyright (c) 2025 Rivista del Diritto della Navigazione https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/103 Wed, 30 Apr 2025 00:00:00 +0000 EL RÉGIMEN JURÍDICO DE LOS DOCUMENTOS DE CARGA NEGOCIABLES EN EL FUTURO CONVENIO PROYECTADO POR UNCITRAL https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/101 <p>La polizza di carico è fino a questo momento il solo documento di tra-sporto a cui si riconosciuta efficacia rappresentativa. La mancata previsione di una negoziabilità degli altri documenti impiegati nei traffici marittimi rende più difficoltose le operazioni commerciali relative alle merci in transito e le possibi-lità di accedere a finanziamenti relativamente ad esse.<br>Preso atto delle aspettative degli operatori sulla possibilità di estendere anche agli altri documenti le medesime opportunità servati alla polizza di carico, nel 2022 l’UNCTAD ha incaricato il suo stesso gruppo di lavoro di elaborare un nuovo strumento di diritto uniforme in materia di documenti di trasporto negoziabili. Questo studio analizza i principali aspetti del regime legale previsto dalla futura convenzione sul nuovo titolo rappresentativo e evidenzia alcuni po-tenziali aspetti particolarmente problematici relativi ai rapporti con altri stru-menti di diritto uniforme vigenti in materia di trasporto internazionale, nono-stante la previsione specifica che ne fa salva l’applicazione.</p> Maria Paz Martin Castro Copyright (c) 2025 Rivista del Diritto della Navigazione https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/101 Wed, 30 Apr 2025 00:00:00 +0000 I LIMITI RISARCITORI DELLE COMPAGNIE MARITTIME ORGANIZZATRICI DI CROCIERE NELLA NORMATIVA E NELLE CONDIZIONI GENERALI DI CONTRATTO https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/99 <p>L’articolo si focalizza sui limiti risarcitori delle compagnie marittime or-ganizzatrici di crociera.<br>In mancanza di una regolamentazione specifica sul contratto di crociera si ritiene debbano trovare applicazione le disposizioni del codice del turismo in materia di pacchetti di viaggio. In particolare, l’art. 43, comma 4 e 5, c. tur. con-tiene una articolata e complessa disciplina degli ammontari massimi risarcitori dell’organizzatore di viaggio in termini di limiti sia legali che contrattuali. Le problematiche interpretative e applicative che solleva tale norma in riferimento ai limiti risarcitori degli organizzatori di viaggi sulla terraferma risultano ancor più complesse nel momento in cui essa viene applicata alle compagnie maritti-me organizzatrici di crociere. Oltretutto le difficoltà di individuare con certezza quali siano i limiti legali applicabili rende incerto il margine di autonomia nego-ziale nell’introdurre eventuali limiti contrattuali.<br>L’Autore, esaminando le condizioni generali di contratto delle principali compagnie marittime organizzatrici di crociere operanti sul mercato italiano, intende verificare se esse siano in grado di riprodurre in modo chiaro e con-forme alla normativa gli obblighi risarcitori delle compagnie marittime organiz-zatrici di crociere per i danni sopportati dai crocieristi.</p> Monica Brignardello Copyright (c) 2025 Rivista del Diritto della Navigazione https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/99 Wed, 30 Apr 2025 00:00:00 +0000 LA GESTIONE ED IL RIUTILIZZO DEI SEDIMENTI DRAGATI NELLE AREE NON SIN: LA DISCIPLINA GIURIDICA DELL’IMMERSIONE IN MARE, LA GIURISPRUDENZA E I FUTURI SVILUPPI https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/106 <p>La vigente normativa in materia di gestione e riutilizzo dei sedimenti dra-gati in aree non poste in siti di interesse nazionale (aree non SIN) sta vivendo una nuova stagione di riforma alla luce dello schema di regolamento con il qua-le sono stati ricompresi all’interno della definizione di «terre e rocce da scavo» anche il materiale roccioso e i sedimenti escavati derivanti da attività, tra le altre, di dragaggio. Tuttavia, all’interno del panorama normativo vigente, nonostante la disciplina dell’immersione in mare dei materiali di escavo e il relativo regime autorizzatorio, permane una consolidata situazione di incertezza.<br>In questo contesto, occorre, quindi, cogliere l’opportunità non solo per chiarire ed implementare la normativa in materia, ma soprattutto per rendere il «sistema Italia» competitivo in un momento storico in cui, peraltro, la tematica dei dragaggi sta ricoprendo un ruolo chiave per garantire la giusta attrattività ai nostri scali portuali.</p> Lorenzo Savini Copyright (c) 2025 Rivista del Diritto della Navigazione https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/106 Wed, 30 Apr 2025 00:00:00 +0000 IL DEMANIO MARITTIMO E L’INCAMERAMENTO AUTOMATICO DELLE OPERE INAMOVIBILI AI SENSI DELL’ART. 49 DEL CODICE DELLA NAVIGAZIONE https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/104 <p>Il presente contributo – dopo un’analisi scientifica degli istituti coinvolti (beni pubblici, demanio, provvedimenti concessori) – affronta la questione pre-giudiziale, disposta dal Consiglio di Stato ai sensi dell’art. 267 TFUe, avente ad oggetto la corretta interpretazione dell’art. 49 c. nav. – che prevede un incame-ramento automatico (a prescindere da eventuali rinnovi della concessione) e gratuito al patrimonio statale delle opere realizzate dal concessionario al termine del rapporto concessorio – alla luce dei principi europei. Vengono in rilievo, in particolare, il diritto di stabilimento di cui all’art. 49 TFUe, che vieta restrizioni alla libertà di stabilimento dei cittadini di uno Stato membro nel territorio di un altro Stato membro, e il diritto alla libera prestazione dei servizi di cui all’art. 56 TFUe, in virtù del quale restrizioni alla libera prestazione dei servizi all’interno dell’Unione sono vietate nei confronti dei cittadini degli Stati membri stabiliti in uno Stato membro diverso da quello del destinatario della prestazione. In con-trotendenza rispetto alla interpretazione estensiva – tradizionalmente offerta dalla Corte sovranazionale – delle suddette disposizioni del trattato, la corte di Giustizia restituisce una pronuncia per certi versi inaspettata, salvando da ogni censura paventata la norma nazionale del (risalente) Codice della navigazione.</p> Elide De Vita Copyright (c) 2025 Rivista del Diritto della Navigazione https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/104 Wed, 30 Apr 2025 00:00:00 +0000 L’INCIDENZA SUL REGIME DI DIRITTO INTERNAZIONALE DELL’AMBIENTE DEL PARERE CONSULTIVO DEL TRIBUNALE INTERNAZIONALE DEL DIRITTO DEL MARE RELATIVO AGLI OBBLIGHI DEGLI STATI IN MATERIA DI CAMBIAMENTO CLIMATICO https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/102 <p>Il Tribunale internazionale del diritto del mare, nel recente parere consul-tivo del 21 maggio 2024 si è pronunciato sulla tutela degli oceani dai cambia-menti climatici. Costituendo un nesso di causalità tra i regimi di diritto del mare e di diritto internazionale dell’ambiente, il parere favorisce l’integrazione siste-mica tra le due comunità epistemiche, in modo da assicurare coerenza normati-va tra la convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e l’accordo di Pa-rigi sui cambiamenti climatici. Escludendo l’applicazione del principio di specia-lità al caso in esame, il tribunale preserva in capo alle parti della convenzione sul diritto del mare un vincolo a tutela dell’ambiente marino più stringente rispetto a quello dell’accordo di Parigi. In modo, il parere intende evitare che la flessibi-lità del regime di diritto internazionale dell’ambiente possa abbassare gli standard di condotta codificati in quello di diritto del mare.</p> Antonio Morelli Copyright (c) 2025 Rivista del Diritto della Navigazione https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/102 Wed, 30 Apr 2025 00:00:00 +0000 I RELITTI TRA DIRITTO UNIFORME E CODICE DELLA NAVIGAZIONE ITALIANO DI FRONTE ALLA PROSPETTIVA DI RATIFICA DELLA CONVENZIONE DI NAIROBI DEL 18 MAGGIO 2007 (WRC 2007) https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/100 <p>L’articolo analizza la convenzione di Nairobi del 2007 sulla rimozione dei relitti (WRC 2007), esaminando le sue implicazioni giuridiche e ambientali, e discutendo l’opportunità della ratifica da parte dell’Italia. L’autore sottolinea come i relitti debbano essere considerati sotto un duplice profilo, in quanto be-ni da tutelare, con valenze storico-culturali, e quali potenziali fattori di rischio per la navigazione e l’ambiente marino. La WRC 2007 è stata adottata per dare una disciplina uniforme alla rimozione dei relitti, rispondendo alle preoccupa-zioni internazionali nonostante la riduzione dei sinistri marittimi e segue per molti versi il modello della convenzione CLC sulla responsabilità per spandi-mento di idrocarburi, con imputazione della responsabilità al proprietario della nave, in quanto soggetto solvibile su cui far gravare i costi di rimozione, piutto-sto che conformarsi al principio «chi inquina paga», prevedendo altresì una co-pertura assicurativa obbligatoria per le navi di stazza superiore alle trecento tonnellate, richiesta anche per il transito nella zona economica esclusiva. La WRC 2007 impone doveri sia allo Stato costiero, per la segnalazione e rimozio-ne dei relitti, sia allo Stato della bandiera, per l’informazione tempestiva sugli&nbsp;incidenti. La ratifica della WRC 2007 da parte dell’Italia è considerata opportu-na per rispettare gli impegni euro-unitari e facilitare l’accesso delle imprese ita-liane al mercato assicurativo specifico. L’autore rileva peraltro, nel caso di ratifi-ca, l’esigenza di coordinare, per quelli che sono i rispettivi campi di applicazio-ne, la disciplina di diritto interno alle soluzioni della WRC 2007, in particolare per quanto concerne l’individuazione del soggetto responsabile della rimozione (che deve essere individuato nel proprietario della nave nel momento in cui si verifica il sinistro), nell’ottica dell’armonizzazione con la LLMC 1996, la cui ra-tifica è altrettanto auspicabile.</p> Michele M. Comenale Pinto Copyright (c) 2025 Rivista del Diritto della Navigazione https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/100 Wed, 30 Apr 2025 00:00:00 +0000 MOBILITÀ URBANA SOSTENIBILE E LIBERTÀ DI CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE NEL QUADRO DEL PATTO CLIMATICO EUROPEO https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/98 <p>Le politiche della Ue in materia di clima e di energia hanno pianificato una trasformazione collettiva dell’economia e della società europea verso obiet-tivi climatici comuni, senza il supporto del mercato e senza una pianificazione industriale della transizione energetica decisa dalla politica.<br>Tramite il veicolo delle politiche energetiche e climatiche la Ue ha di fat-to influenzato e conformato anche le politiche degli Stati membri in materia di mobilità urbana, benché quest’ultima materia non rientri nell’ambito di compe-tenza dell’Unione europea.</p> <p>In Italia, il PNIEC ha pianificato misure intese a favorire gli spostamenti dell’utente dal trasporto privato a quello pubblico, privilegiando tuttavia la mo-bilità condivisa più del costoso trasporto pubblico collettivo, e a diminuire la domanda di mobilità dei cittadini (ad es. favorendo lo smart working).<br>Se i limiti e i divieti sempre più estesi imposti dalle politiche climatiche alla mobilità privata non vengono compensati da un’offerta di servizi pubblici sufficiente a soddisfare la domanda di mobilità delle persone, le stesse politiche pubbliche mettono in pericolo libertà fondamentali delle persone, a partire dalla libertà costituzionale di circolazione.<br>L’assetto della mobilità urbana pianificato dagli enti locali non può sfug-gire ad un controllo di legalità costituzionale, da cui dipende non solo la sua le-gittimità ma anche la sua effettiva sostenibilità.<br>L’articolo si sofferma infine sui giusti rimedi che i cittadini hanno a di-sposizione per tutelare i loro interessi costituzionalmente qualificati, individuali e collettivi, alla mobilità.</p> Chiara Alvisi Copyright (c) 2025 Rivista del Diritto della Navigazione https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/98 Wed, 30 Apr 2025 00:00:00 +0000 LA ZONA ECONOMICA SPECIALE PER IL MEZZOGIORNO – ZES UNICA: STATO DELL’ARTE E PROSPETTIVE https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/105 <p>Lo studio, che ha ad oggetto la disciplina delle Zes unica del sud Italia, recentemente introdotta dal legislatore, si propone di esaminare le intervenute modifiche normative alle ZES preesistenti e di fornire un inquadramento del-l’istituto e delle sue prospettive future.</p> Mauro Menicucci Copyright (c) 2025 Rivista del Diritto della Navigazione https://www.cacuccibiblioteca.it/riviste/index.php/rivdirnav/article/view/105 Wed, 30 Apr 2025 00:00:00 +0000